COVID-19 E DIPENDENZA DA SOSTANZE: DATI SU UTENTI SERD E CT

data di pubblicazione:

4 Novembre 2020

Finora i dati e gli elementi a disposizione per comparare la prevalenza, la gravità e la mortalità da Covid-19 nella popolazione generale e nelle persone con disturbi di dipendenza da sostanze, sono stati molto pochi. Colma in parte questa lacuna uno studio, firmato da Ernesto de Bernardis, Responsabile SerT Lentini e Augusta, ASP Siracusa, Anna Loffreda, Dipartimento Dipendenze ASL di Caserta, Valeria Zavan, Responsabile SS Alcologia, Dipartimento Patologia delle Dipendenze ASL di Alessandria e Luigi Stella, MD, PhD Presidente Nazionale Società Italiana Tossicodipendenze (SITD). Lo studio riporta che fra i Serd e le Comunità Terapeutiche che hanno risposto al questionario, fra maggio e luglio scorsi, il tasso di positività a Covid-19 degli utenti in carico è pari a 5,9 per 10.000, circa quattro volte inferiore a quello della popolazione generale.

“Hanno risposto al questionario Ser. D. e Comunità Terapeutiche: 51,7% del Nord Italia, 11,5% del Centro e 34,5% del Sud (il 2,3%, ha inserito i dati in maniera incompleta e non è stato possibile attribuirli ad una specifica area geografica), per un totale di 32.305 utenti in carico, dei quali 15.793 con Disturbo da Uso di Sostanze (DUS) da eroina in terapia oppioide-agonista, pari al 48,9% del totale, e 16.512 in carico senza questa terapia farmacologica (sia DUS da eroina senza terapia oppioide-agonista che Disturbo da uso di alcool (DUA), DUS per altre sostanze psicoattive illegali, dipendenze comportamentali), corrispondenti al 51.1% del totale. L’età media dei soggetti trattati con oppioidi era di 39 anni (l’età indicata era compresa tra 25 e 49 anni). Analizzando soltanto i Servizi che hanno specificato il genere dei soggetti in trattamento con oppioidi (il 91% del totale), il 15% era di sesso femminile. Rispetto al totale dei Servizi, sono stati riportati 19 casi di Covid-19 accertati tramite tampone, pari allo 0,059 % del totale dei soggetti (5,9 per 10.000): 14 al Nord, 2 al Centro e 3 al Sud. Sono stati riportati anche 15 casi di Covid-19 clinicamente ipotizzati in base alla sintomatologia riferita, senza riscontro di tampone, pari allo 0.046 % del totale dei soggetti (4,6 per 10.000): 9 al Nord, 0 al Centro e 6 al Sud. Sommando i casi accertati e i casi clinicamente ipotizzati abbiamo un totale di n = 34, lo 0.105% (poco più di 1 /1000) dei soggetti totali: n = 23 al Nord, n = 2 al Centro, e n = 9 al Sud.

Per avere un punto di riferimento rispetto alla popolazione generale sono stati confrontati i dati di prevalenza del contagio (accertato con tampone) secondo il Bollettino della Protezione Civile al 15 luglio, data di chiusura dell’indagine. Il totale dei censiti era di 243.506 positivi su una popolazione italiana complessiva di 60.244.639 cittadini (al 1 gennaio 2020), con una prevalenza nazionale quindi dello 0,404 %, e prevalenze per area geografica così suddivise: Nord 0,68%, Centro 0.21%, Sud 0,08%. (fonte contagiati Corriere Salute).

La prevalenza complessiva della popolazione generale appariva almeno 4 volte superiore a quelli dell’utenza dei Ser. D. e delle Comunità Terapeutiche; confrontando più correttamente con i soli casi accertati tale differenza diventava di quasi 7 volte (40 casi ogni 10.000 abitanti con tampone positivo nella popolazione generale versus 6 casi ogni 10.000 utenti Ser. D. e CT).

La nostra ricerca documenta un bassissimo numero di soggetti tossicodipendenti positivi alla SARS-CoV2. Sarà interessante seguire questa nuova ondata per verificare se tali dati saranno confermati.”

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