ISS: NUOVE TENDENZE IN ATTO SU SPACCIO E DIPENDENZE

data di pubblicazione:

29 Aprile 2020

L’Istituto Superiore della Sanità (ISS), in un comunicato del 23 aprile, ha espresso alcune considerazioni su sostanze psicoattive, dipendenze e Covid-19. Per quanto riguarda le tendenze osservabili o presumibili sullo spaccio, ISS, sulla base di dati delle forze dell’ordine, asserisce che sta diminuendo lo spaccio in strada, ma al contempo sta aumentando la domanda via web, anche attraverso il Deep Web. Tuttavia, il dato più significativo è un altro: ci sono segnali di cambiamenti nei modelli di consumo delle sostanze. Secondo quanto riporta il comunicato, “I consumatori abituali di sostanze d’abuso, probabilmente, non vanno più alla ricerca di sostanze psicoattive per favorire la socializzazione in ambienti ricreazionali ma di molecole da consumare in solitudine. Oltre a chi assume tranquillanti disponibili in casa, la preoccupazione di chi lavora nel campo delle dipendenze è rivolta a quel segmento di persone che fa uso di narcotici, come gli oppiacei (es. l’eroina), i nuovi oppioidi sintetici o le nuove benzodiazepine“.

Fra gli altri aspetti messi in evidenza, si segnala la conferma di una probabile maggiore vulnerabilità dei fumatori al Covid-19: “Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i fumatori sono probabilmente più vulnerabili alla COVID-19 in quanto l’atto del fumo fa sì che le dita (ed eventualmente le sigarette contaminate) vengano a contatto con le labbra, aumentando la possibilità di trasmissione del virus SARS-CoV-2 dalla mano alla bocca. Inoltre, dati preliminari e limitati riportati dalla letteratura scientifica internazionale relativa alla COVID-19 suggeriscono la probabilità che l’abitudine al fumo possa essere associata a una maggiore gravità del quadro clinico della malattia. Secondo alcuni studi, i fumatori positivi all’infezione da SARS-CoV-2 al momento del ricovero presentano generalmente una situazione clinica più grave dei non fumatori e maggiore probabilità di aver bisogno della terapia intensiva e di ventilazione meccanica. Questo anche perché il fumatore (o ex fumatore) può aver già sviluppato una malattia polmonare o avere una ridotta capacità polmonare”.

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