STOP ALLA CANNABIS LIGHT: COSA SUCCEDERA'

data di pubblicazione:

1 Giugno 2019

Dopo la sentenza della Cassazione, che ha decretato illegale la vendita o la cessione a qualunque titolo dei prodotti “derivati dalla coltivazione della cannabis“, appare utile, attraverso una breve scheda  del quotidiano La Repubblica, riassumere il quadro. Il punto chiave, su cui si stanno concentrando le reazioni e i commenti, è una frase della sentenza della Cassazione, secondo la quale chi vende tali prodotti commette un reato, salvo chesiano in concreto privi di efficacia drogante“. E’ questo il passaggio più discusso della decisione, perché già adesso nei negozi si trova cannabis a bassissimo contenuto di thc, la sostanza considerata stupefacente. Da oggi, dunque, in teoria, le forze dell’ordine potrebbero sequestrare nei negozi i prodotti della cannabis sativa vietati e procedere alla denuncia chi li vende. Ovviamente, dovranno poi svolgersi processi all’interno dei quali la decisione appena presa dalla Cassazione, e anche il passaggio sull’efficacia drogante, diventerà fondamentale. Proprio il concetto di “efficacia drogante” nella cannabis è decisivo: per la stessa Cassazione, finora la cannabis con presenza di THC inferiore al limite dello 0,5% era consentita. E’ infatti attorno al valore limite di 0,5% di THC che negli scorsi anni si è creata da una parte la filiera “legale” della cannabis light, e dall’altra si sono registrati i contrasti più significativi fra chi riteneva tale valore eccessivo e chi no.

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