SINTESI DEL REPORT 2018 EMCDDA-PRIMA PARTE

data di pubblicazione:

15 Giugno 2018

Da pochi giorni è disponibile online il rapporto 2018 dell’European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (EMCDDA), che annualmente cura questo fondamentale strumento d’analisi sui consumi e sulle principali tendenze legate alle droghe in Europa. Nella prima parte d’analisi della relazione, si mette in evidenza l’aumento di produzione e di offerta in Europa di alcune droghe, come MDMA e cannabis, l’aumento di produzione di cocaina in America Latina che ne sta innalzando la disponibilità nei mercati europei. Sulla cocaina, si segnala anche che mentre i prezzi sono stabili, la purezza è ai livelli massimi. In generale cresce l’offerta di sostanze, incluse le Nuove Sostanze Psicoattive (NPS), in rete e sul dark web. Preoccupazione viene espressa sui cannabinoidi sintetici e sugli oppiacei sintetici, associati a intossicazioni e a decessi. “Inizialmente associati maggiormente all’uso ricreativo, i cannabinoidi sintetici vengono ora consumati in modo problematico da gruppi sociali più emarginati, come i senzatetto, sebbene la comprensione generale dei modelli di consumo di questi stupefacenti rimanga limitata. Laddove esistono informazioni, queste mostrano che la prevalenza del consumo di cannabinoidi sintetici è generalmente bassa, ma il potenziale di causare danni associato a tali sostanze è considerevole“.

Rispetto ai livelli di consumo delle singole sostanze, nel rapporto 2018 emergono sia elementi di continuità con il passato che di novità. La cannabis rimane la sostanza illegale maggiormente consumata, con circa 24 milioni di cittadini europei che l’hanno usata nell’ultimo anno (7,2% della popolazione), di cui 17,2 milioni di giovani adulti (14,1% nella classe d’età 15-34 anni). Al secondo posto per consumi si posiziona la cocaina, con 3,5 milioni di adulti utilizzatori almeno una volta nell’ultimo anno, seguita da MDMA (2,6 milioni nell’ultimo anno), amfetamine (1,7 milioni nell’ultimo anno). Per gli oppiacei, si stima che la popolazione di consumatori ad alto rischio sia pari a 1,3 milioni, e che i casi di overdose mortali per oppiacei siano pari all’84% del totale.

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