OLTRE 3,17 MILIONI DI MORTI PER BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva). PRIMA CAUSA IL FUMO

data di pubblicazione:

12 Gennaio 2018

omsL’Oms rilancia la convenzione sul controllo del tabacco e il protocollo contro il traffico illecito che vale 31 miliardi l’anno di mancate entrate fiscali.
La Convenzione quadro dell’Oms sul controllo del tabacco è stata sviluppata in risposta alla globalizzazione dell’epidemia di tabacco per proteggere miliardi di persone dall’esposizione nociva. È il primo trattato sanitario globale negoziato dall’Oms e ratificato da 180 paesi.
Il protocollo è il passo successivo ed è una buona notizia per la salute umana e una cattiva notizia per chi trae profitto dal traffico: “banditi criminali e industria del tabacco”. Per quanto riguarda l’Italia, l’Oms segnala in una scheda tematica una spesa di 10 milioni per il controllo del tabacco, ma entrate per le accise sul fumo nell’ordine di 10,8 miliardi circa e per l’Iva di 3,3 miliardi.

La Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una malattia polmonare progressiva che porta anche a perdere la vita e predispone ad esacerbazioni e gravi malattie.Lo studio degli effetti globali della malattia riporta una prevalenza di 251 milioni di casi di BPCO nel mondo nel 2016.

In tutto il mondo, si stima che nel 2015 abbia causato 3,17 milioni di morti (il 5% di tutti i decessi a livello mondiale).

Più del 90% delle morti della BPCO si verifica nei paesi a basso e medio livello. La causa principale della BPCO è l’esposizione al fumo di tabacco (fumo attivo o fumo passivo).

Su questa base l’Oms, che ha aggiornato la scheda sulla patologia respiratoria apparentemente meno aggressiva del tumore al polmone, ma con effetti cronici e di esiti altrettanto pesanti, se non addirittura peggiori, rilancia l’attacco frontale al tabacco e invita i paesi membri a sottoscrivere la convenzione quadro Oms FCTC (Framework Convention on Tobacco Control) per ridurre la prevalenza del fumo e l’onere della BPCO a livello globale.

Infine viene sollecitata anche l’adesione a un altro protocollo, sempre Oms FCTC, finalizzato a porre fine al commercio illecito di tabacco che da solo causa ai governi di tutto il mondo la perdita annuale di almeno 31 miliardi di dollari di entrate fiscali.

Senza contare che il commercio del tabacco illecito offre prodotti a prezzi più bassi e crea così più persone dipendenti dal tabacco e aumenta di conseguenza le malattie correlate e i casi relativi di morte. In questo senso il protocollo impone un’ampia gamma di misure relative alla catena di approvvigionamento del tabacco, tra cui un sistema di tracciamento dei prodotti.

D’altra parte, sottolinea L’Oms, la BPCO è anche destinata ad aumentare nei prossimi anni proprio per maggiore prevalenza del fumo e delle popolazioni che invecchiano in molti paesi e molti casi di BPCO possono essere evitati eliminando il rischio del fumo, rendendo importante l’adozione della Convenzione quadro dell’Oms.

Il direttore generale Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha chiarito l’importanza che attribuisce all’entrata in vigore del protocollo per l’eliminazione del commercio illecito dei prodotti del tabacco e per un’attuazione più rapida del suo principale trattato, la Convenzione quadro dell’Oms sul controllo del tabacco (FCTC). E lo ha fatto sottolineando che il mondo consente “all’industria del tabacco di avvelenare miliardi di persone” in nome dello sviluppo economico, il direttore generale ha sottolineato il ruolo chiave del controllo del tabacco nell’affrontare obiettivi globali critici, come la riduzione della mortalità precoce dai CDN , che fanno parte dell’Agenda del 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Finora il protocollo e la convenzione sono già stati ratificato e adottati da 33 paesi e dall’Unione europea e avranno efficacia piena una volta ratificati da altre sette paesi.

“Il protocollo rappresenta il passo successivo nel controllo globale del tabacco ed è un passo fondamentale per raggiungere l’obiettivo SDG 3.a”, ha detto Vera da Costa Silva, capo del Segretariato della Convenzione. “Il roll-out del protocollo sarà una buona notizia per la salute umana e una cattiva notizia per coloro che trarranno profitto da questo traffico: banditi criminali e industria del tabacco”.
Per quanto riguarda l’Italia, firmataria della Convenzione e del protocollo antitabacco, l’Oms segnala in una scheda tematica una spesa di 10 milioni per il controllo del tabacco, una prevalenza del 24,8% di fumatori maschi e del 14,9% femmine per una media totale del 19,7 per cento. Tra i fumatori il 23,2% fuma sigarette. E se esistono norme che limitano l’uso del fumo, l’Oms sottolinea che non c’è ancora una legge che indichi la sua eliminazione, l’entità delle ammende per le istituzioni e per i fumatori, né esistono fondi dedicati, ma segnala anche che è aumentata la spesa per sigarette più costose e diminuita quella per le meno costose. Le entrate segnalate per le accise sul fumo sono nell’ordine di 10,8 miliardi circa e l’Iva di 3,3 miliardi.

CONVENZIONE OMS

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