CYBERBULLISMO E VULNERABILITA' ONLINE NEGLI ADOLESCENTI

data di pubblicazione:

17 Novembre 2017

cyberbSono stati diffusi i risultati di una ricerca, condotta in tre regioni italiane, sui giovani tra gli 11 e 18 anni utenti di Internet, per  analizzare i comportamenti online più rischiosi degli adolescenti. Il fenomeno del bullismo (offline e online) con il 27,8% si conferma al primo posto nella classifica dei rischi connessi al comportamento dei giovani sul web, seguito dal sexting (20,1%) e dall’abuso dei dati personali (24%). “I giovani intervistati si dimostrano abbastanza consapevoli dei rischi di una cattiva gestione della propria reputazione online, ricorrendo a pratiche “correttive” relative alla gestione della propria lista di contatti con la cancellazione di amici o contatti non più desiderabili (60,4%) e agendo in via “preventiva” con la decisione di non pubblicare qualcosa per paura che possa danneggiare la propria immagine (36,2%) o di pubblicare messaggi in codice che solo alcuni amici possano capire (25,1%).

I rischi più diffusi sono il bullismo, sia offline che online (27,8%), seguito dal sexting (20,1%) e dall’abuso dei dati personali, con percentuali variabili a seconda delle sue diverse forme (da un minimo di 4,3% ad un massimo di 24%). Le differenze più significative si osservano per quanto riguarda la percentuale di giovani che dichiara di non essere stata vittima di cyberbullismo (64% Campania, 68,3% Lazio e 70,7% Lombardia), e rispetto a chi ha dichiarato di non conoscere nessuno a cui è capitato un episodio legato al cyberbullismo: 54,5% dei giovani campani, 60% dei laziali e 63,1% dei lombardi.

Il bullismo offline è ancora più diffuso del cyberbullismo, che comunque interessa tutte le piattaforme di SNS: il 39,6% delle vittime lo ha sperimentato su Facebook, il 31,7% su WhatsApp, il 14,3% tramite chiamate e SMS sul proprio cellulare e l’8,1% su Instagram. Le esperienze negative su internet portano i ragazzi ad adottare una combinazione di strategie per ridurre lo stress emotivo e psicologico, rispetto alle quali la mediazione e la prevenzione scolastica inizia ad acquisire un certo peso: un terzo degli intervistati dichiara di aver ricevuto consigli dai propri insegnanti su come comportarsi con i propri contatti online (32%) e su cosa fare nel caso in cui qualcosa li turbasse o infastidisse su internet (32,7%)”.

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