DROGHE E SOCIETA' FRA CINISMO E FATALITA'

data di pubblicazione:

1 Settembre 2017

r. gattiUn articolo di Riccardo Gatti, medico psichiatra e responsabile del Dipartimento Dipendenze Patologiche della ASL città di Milano, pubblicato sul suo blog, affronta il tema delle nuove droghe e delle morti associate al consumo di droghe da una prospettiva particolare. La domanda di fondo dell’articolo è: sono cambiate le droghe o è invece cambiato l’atteggiamento prevalente, in senso fatalista e cinico, della società verso chi fa uso di sostanze? Per Gatti oggi prevarrebbe, a livello sociale, un atteggiamento di impotenza verso la diffusione di droghe e verso i problemi a esso correlati, considerati come mali necessari e, in un certo senso, inevitabili. Sostiene Gatti: “La storia ci dovrebbe insegnare che sempre, la diffusione di droghe ha avuto un potere distruttivo su movimenti, popoli, intere civiltà e che molti eventi relativi alla loro diffusione non sono avvenuti per caso. Dagli anni ’60 ad oggi siamo passati dalla paura, alla “guerra alla droga”, all’atteggiamento fatalistico di oggi. Continuiamo a concentrarci sul singolo episodio ma non vogliamo vedere il tutto. Ci perdiamo in infiniti dibattiti sulla legalizzazione di una sostanza sola e non vediamo la devastazione che tutte le altre droghe (legali e illegali) provocano. A livello politico individuiamo ciò che divide piuttosto che ciò che unisce, trovando, così, sempre nuove ragioni per restare fermi senza alcuna strategia. Slogan irresponsabili spingono le persone a bere, giocare d’azzardo e… a drogarsi ma, sempre, “responsabilmente”! Evidentemente l’unica ragione è quella dei mercati, legali o illegali che siano. E va bene così (…) Siamo cambiati noi, non le droghe. Ma siamo diventati ciò che volevamo essere? In un solo anno, negli USA,  sono morte per overdose più persone che in una intera guerra. E’ questo un costo necessario da pagare? Per cosa? E’ giunto il momento di interrogare noi stessi sulla società che vogliamo costruire. E’ una domanda che viene prima ancora degli interrogativi sugli effetti delle infinite sostanze legali e illegali che paghiamo a caro prezzo con un solo obiettivo principale: essere diversi da ciò che siamo”.

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