LA CONDIZIONE DI STALLO IN ITALIA NELLE POLITICHE SULLE DROGHE

data di pubblicazione:

2 Luglio 2017

forumdrogheLeopoldo Grosso interviene con un articolo, pubblicato sul sito di Fuoriluogo, di bilancio dell’attività governativa e parlamentare sulla questione droghe. Grosso ritiene che, a eccezione degli interventi del governo italiano durante la conferenza internazionale UNGASS di New York del 2016, l’attenzione e gli atti concreti sul tema siano stati al di sotto delle aspettative e delle necessità.Infatti, “sono rimasti inevasi anche gli adempimenti istituzionali previsti per legge: la Conferenza nazionale triennale in debito di ormai otto anni, la Relazione al Parlamento uscita nel 2016 con inspiegabile ritardo e completata con l’aiuto totalmente gratuito delle organizzazioni non-profit. Inoltre è solo per merito degli obblighi ingiunti da due Corti, la Corte Costituzionale che ha imposto di rivedere alcune parti della Fini-Giovanardi, e la Corte di Giustizia europea che ha prescritto di porre termine al sovraffollamento delle carceri italiane, che si è ridotto, purtroppo solo in parte, il rischio di carcerazione per le persone dipendenti o consumatrici di sostanze psico-attive. Il patto di “non belligeranza” e di condivisa indifferenza del Governo non si limita alla disattivazione del Dipartimento antidroga, allo stallo della riforma della legge 309 e al binario morto in cui è stata dirottata la proposta di legge sulla cannabis, ma tradisce un complessivo disinvestimento su tutta l’area del sociale”.

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