CARCERE E GIUSTIZIA: UN BILANCIO IN CHIARO-SCURO

data di pubblicazione:

10 Aprile 2017

carcereStefano Anastasia, in un commento pubblicato sul sito di Fuoriluogo, propone una sintesi dello stato della giustizia italiana alla luce dei provvedimenti presi nella attuale Legislatura. Anastasia ricorda l’impatto positivo, sulla riduzione del numero di detenuti, dei provvedimenti assunti dal Parlamento sui temi della giustizia e del carcere. Dalla cancellazione dei contenuti più iniqui della legge Fini-Giovanardi sulle droghe alla chiusura degli ultimi OPG e la contastuale apertura delle REMS che superano definitivamente la logica manicomiale, le leggi approvate hanno permesso di rimediare in parte il cronico problema del sovraffollamento dei detenuti nelle carceri italiane. Tuttavia, all’orizzonte, in chiusura di legislatura, due decreti legge rischiano di peggiorare il quadro descritto. Si tratta in primo luogo del decreto legge sulla sicurezza di Minniti, che introduce misure sanzionatorie straordinarie per una fascia di marginalità sociale. Un’ampia rete di associazioni ha duramente criticato tale proposta. La seconda misura che, secondo Anastasia, pone rilevanti criticità è la proposta di trasformare le REMS in strutture detemntive che rischiano di reintrodurre la logica manicomiale appena superata con la chiusra degli OPG. Il commento finale di Anastasia è netto: “Non bisogna essere uccelli del malaugurio per prevedere che la somma di questi provvedimenti amplierà enormemente la platea delle persone sottoposte a controllo penale per fatti di minimo disvalore sociale e di nessuna pericolosità reale: persone senza fissa dimora o con problemi di salute mentale, consumatori di sostanze stupefacenti, migranti irregolari sottoposti a ogni forma di sfruttamento possibile. Non se la sicurezza sia di destra o di sinistra, ma delle conseguenze reali di questi provvedimenti deve rispondere il governo e la maggioranza che lo sostiene”.

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