DAL TOSSICODIPENDENTE AI CONSUMATORI A RISCHIO

data di pubblicazione:

28 Novembre 2016

r. gattiUn interessante intervento di Riccardo Gatti, direttore del dipartimento Dipendenze dell’Ats (ex Asl) di Milano, pubblicato sul Corriere della Sera, fa il punto sugli stili di consumo delle droghe in Italia e sui diversi profili dei consumatori, sottolineando la necessità di un cambio di orientamento e di priorità d’intervento delle politiche anti-droga e dei servizi per le dipendenze. Secondo Gatti, la deregolamentazione del mercato della droga, a seguito dei mutamenti della domanda e dei diversi modus operandi adottati dalle organizzazioni criminali, ha trasformato negli ultimi anni i canali di spaccio e i luoghi del consumo. La proliferazione ad esempio di luoghi virtuali dove acquistare le sostanze più disparate, fa sì che il contrasto allo spaccio sia sempre meno legato al controllo del territorio. Gatti ritiene che i cambiamenti avvenuti nel mercato abbiano influito anche sulle modalità di consumo e sui profili delle persone che usano sostanze, con il risultato che l’attenzione principale dei servizi andrebbe portata sull’aumento di consumatori di rischio. “Siamo meno legati a situazioni di tossicodipendenza conclamata, ma il quadro è più pericoloso. Il tossicodipendente ogni giorno ha bisogno di una determinata sostanza, il consumatore di droghe che non ne è dipendente, no. Può cambiare sostanza, può non consumarla quel giorno, oppure abbuffarsi quando lo ritiene opportuno. Risultato: i Pronto soccorso, ogni anno, affrontano migliaia di casi e urgenze collegati all’uso di droghe in persone che non sono necessariamente tossicodipendenti. Ma chi vende si trova di fronte ad un mercato volatile e instabile. Rischia, insomma, di perdere il controllo sulle regole del gioco (…) Dobbiamo arrivare prima della cronicizzazione della dipendenza, prima degli eventi acuti di emergenza nei consumatori a rischio, non dopo. Non dobbiamo attrezzarci solo per gestire la cronicità: dobbiamo prevenirla e, per quanto possibile, curare l’eventuale patologia prima che diventi cronica e prima che produca danni irreparabili“.

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