L'EREDITA' DI ALESSANDRO MARGARA

data di pubblicazione:

24 Agosto 2016

margaraA meno di un mese dalla morte di Alessandro Margara, appare necessario continuare a ricordare la figura di uno dei principali protagonisti della (breve) stagione di riforme dell’amministrazione penitenziaria italiana. Franco Corleone, successore di Margara in qualità di garante dei detenuti della Regione Toscana, ricorda il collega in un breve scritto pubblicato sul sito di Fuoriluogo. Scrive Corleone: “Nella mia prefazione, significativamente intitolata Il cavaliere dell’utopia concreta, ripercorro la sua straordinaria vicenda umana e politica, dedicata alla costruzione di un modello di pena e di carcere rispettoso della Costituzione, in specie dell’articolo 27 che prescrive il principio del reinserimento sociale del carcerato. La ricchezza del suo pensiero, espresso in tanti saggi, articoli, documenti, proposte di legge, è davvero impressionante. (…) Sandro Margara ha ricoperto molti incarichi e in tutti ha lasciato un’impronta indelebile. Come giudice di sorveglianza è stato un maestro per i suoi colleghi e un mito per i suoi “clienti”, i detenuti che sapevano che c’era un giudice per gli ultimi. Ricevette la nomina a capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria dal ministro Giovanni Maria Flick, dopo la tragica e improvvisa scomparsa di Michele Coiro. Quella nomina rappresentò una svolta simbolicamente rivoluzionaria, e accese davvero la speranza dei detenuti e anche di molti operatori. Il suo licenziamento pochi anni dopo, preteso dal potere sindacale e concesso dalla subalternità della politica, dette il segno della restaurazione.

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