LEGALIZZAZIONE CANNABIS: BOTTA E RISPOSTA TRA GRATTERI E CANTONE

data di pubblicazione:

18 Agosto 2016

canContinua, anche ad agosto, la discussione fra favorevoli e contrari alla proposta di legge sulla cannabis, dibattuta per la prima volta alla Camera dei Deputati a fine luglio. Oggi è intervenuto il Presidente dell’Autorità Anti-corruzione, il giudice Cantone che, a differenza del passato, esprime un’apertura a favore della legge. Per Cantone un importante effetto positivo del provvedimento sarebbe la rottura del legame fra giovani e criminalità. Afferma il magistrato, in una dichiarazione riportata da Repubblica: “”Adesso ho un po’ cambiato posizione, sono più laico”, argomenta Cantone. “Sarei contrario ad una legalizzazione totale. Ma c’e’ questo argomento, evitare contatti di giovani con ambienti della criminalità organizzata e l’altro aspetto è che droghe leggere controllate probabilmente evitano interventi chimici che stanno portando anche alla tendenza all’assuefazione o al vizio. Questi due argomenti oggi mi fanno essere su questa proposta di legge (quella dell’Intergruppo, formato da 220 parlamentari e promosso da Benedetto Della Vedova, ndr) molto piu’ laico e per molti aspetti favorevole a una vendita controllata e in qualche modo limitata“.  “Ci sono cose su cui la proibizione resta indispensabile- ha chiarito Cantone- il proibizionismo sulle droghe pesanti è giusto”.

Agli argomenti di Cantone risponde Gratteri, noto magistrato anti-mafia, che già in passato aveva espresso contrarietà a cambiamenti nelle politiche sulla cannabis: “Uno Stato democratico non puo’ permettersi il lusso di legalizzare cio’ che provoca danni alla salute dei cittadini”. Un convinto no espresso piu’ volte dal magistrato in prima linea contro il narcotraffico. “Il guadagno che si sottrarrebbe alle mafie – sostiene – è quasi ridicolo rispetto a quanto la criminalita’ trae dal traffico di cocaina e eroina, in compenso spesso la marijuana e’ il primo passaggio per arrivare poi all’assunzione di droghe pesanti”.

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